Imposte di registro, ipocatastali e bollo: le novità post-riforma di maggior interesse

L’Agenzia delle entrate ha analizzato le recenti modifiche normative in materia di imposte di registro, ipotecaria, catastale, di bollo e tributi minori (Agenzia delle entrate, circolare 14 marzo 2025, n. 2).

Queste modifiche sono parte integrante della riforma fiscale attuata dai decreti legislativi n. 139 e 87 del 2024, che introducono significative innovazioni nel sistema tributario italiano.

 

Tra le principali novità, l’Agenzia evidenzia l’implementazione del meccanismo di autoliquidazione per gli atti soggetti a registrazione, le semplificazioni in materia di accesso alle banche dati del Catasto e di pagamento dell’imposta di bollo.

 

Un aspetto rilevante riguarda il nuovo articolo 41 del Testo unico Registro (TUR), che prevede che il calcolo dell’imposta competa direttamente al soggetto obbligato al versamento e non più all’ufficio.

Novità anche in materia di trasferimenti di azienda: viene infatti ammessa espressamente, a determinate condizioni, la separata applicazione delle aliquote relative ai trasferimenti a titolo oneroso dei diversi tipi di beni che compongono l’azienda, al posto dell’aliquota unica.

 

Inoltre, la circolare evidenzia le semplificazioni relative all’accesso alle banche dati del Catasto. Per incentivare l’utilizzo dei canali online, è stata eliminata la maggiorazione del 50% per l’accesso diretto ai servizi di consultazione telematica ipotecaria e catastale.

Oltre a ciò, non si applicano tributi o altri oneri agli aggiornamenti delle intestazioni catastali in caso di decesso di persone titolari di usufrutto, uso o
abitazione, che sono effettuati d’ufficio dall’Agenzia delle entrate.

 

Per quanto concerne l’imposta di bollo, la disciplina è stata razionalizzata tenendo conto della dematerializzazione dei documenti e degli atti.

Le modalità di pagamento sono state semplificate: per gli atti da registrare in termine fisso, il pagamento dell’imposta di bollo avverrà non più al momento della formazione dell’atto, ma entro il termine previsto per la registrazione tramite modello F24.

È stata inoltre introdotta la possibilità di utilizzare il contrassegno telematico per i documenti analogici presentati per la registrazione in originale presso l’Ufficio dell’Agenzia delle entrate.

Infine, è consentita la presentazione di dichiarazioni integrative per correggere errori od omissioni riguardanti l’imposta di bollo e l’imposta sostitutiva sulle operazioni relative ai finanziamenti a medio e lungo termine.

Adempimenti tributari, CPB, giustizia tributaria e sanzioni: semplificazione e nuove scadenze

Il Consiglio dei ministri, nella seduta n. 118 del 13 marzo 2025, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che introduce disposizioni integrative e correttive in materia di adempimenti tributari, concordato preventivo biennale, giustizia tributaria e sanzioni tributarie (Presidenza del Consiglio dei ministri, comunicato 13 marzo 2025, n. 118).

Questo intervento normativo si colloca in un contesto di necessità di semplificazione e razionalizzazione degli adempimenti fiscali, nonché di miglioramento della giustizia tributaria e della gestione delle sanzioni.

 

Il testo del nuovo decreto legislativo approvato in esame preliminare, infatti, introduce diverse misure di semplificazione in materia di adempimenti e versamenti.

 

La novità più significativa riguarda il concordato preventivo biennale. Al riguardo il decreto stabilisce la proroga della possibilità di adesione all’istituto al 30 settembre 2025, rispetto al termine precedente del 31 luglio. È importante notare che, in virtù della natura sperimentale di questo istituto, vengono esclusi dalla possibilità di adesione i soggetti che applicano il regime forfetario.

 

In aggiunta, in materia di contenzioso, il decreto estende la possibilità di conciliazione giudiziale a tutti i ricorsi pendenti in Cassazione, superando la limitazione precedente che la riservava solo ai ricorsi presentati dopo il 5 gennaio 2024. Questa estensione rappresenta un passo significativo verso la riduzione del contenzioso tributario e la promozione di soluzioni alternative alle dispute legali.

 

Infine, nel settore doganale, il decreto recepisce le richieste delle categorie interessate riguardo alle sanzioni sui diritti di confine diversi dal dazio, allineandole a quelle previste per le violazioni interne. Questo allineamento potrebbe contribuire a una maggiore coerenza e prevedibilità nel trattamento delle sanzioni.

CCNL Case di Cura: proclamato lo sciopero nazionale

Previsto lo sciopero il prossimo 22 maggio 

Nei giorni scorsi, le associazioni datoriali Aiop e Aris  hanno dichiarato di non continuare le trattative per il rinnovo del CCNL della Sanità Privata e la sottoscrizione di un unico CCNL Aiop/Aris RSA, a fronte del rifiuto del Ministero e delle Regioni all’integrale copertura dei costi contrattuali. 
I sindacati Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl hanno, invece, ritenuto non corretto il comportamento delle associazione datoriale ed hanno promosso lo sciopero nazionale per il prossimo 22 maggio
Hanno, pertanto, inviato il verbale di mancato accordo e la nota sulla proclamazione dello sciopero, con l’invito ad indire assemblee ed azioni di protesta e mobilitazione, come:
– presidi davanti alle sedi con volantinaggio e imbandieramento;
– predisposizione di materiale unitario per dare visibilità alla vertenza, anche ai pazienti e ai loro familiari;
– richiesta di un confronto immediato con l’azienda sui servizi minimi essenziali e sui contingentamenti;
– attuazione di tutte le iniziative locali e regionali ritenute utili a dare visibilità alla situazione di stallo.

730/2025: pronte le specifiche tecniche per la trasmissione telematica dei dati

L’Agenzia delle entrate con il provvedimento del 12 marzo 2025, n. 120707, ha approvato le specifiche tecniche per la trasmissione telematica dei dati contenuti nelle dichiarazioni modelli 730/2025, nelle comunicazioni di cui ai modelli 730-4 e 730-4 integrativo, nonché nella scheda riguardante le scelte della destinazione dell’otto, del cinque e del due per mille dell’IRPEF.

Con provvedimento  n. 114763/2025 dell’Agenzia delle entrate sono stati approvati i modelli 730, 730-1, 730-2 per il sostituto d’imposta, 730-2 per il C.A.F. e per il professionista abilitato, 730-3, 730-4, 730-4 integrativo, con le relative istruzioni, nonché la bolla per la consegna dei modelli 730 e 730-1, concernenti la dichiarazione semplificata agli effetti dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, da presentare nell’anno 2025 da parte dei soggetti che si avvalgono dell’assistenza fiscale.

 

I CAF e i professionisti abilitati sono tenuti a trasmettere in via telematica i dati dei modelli 730/2025 e delle schede per la scelta dell’otto, del cinque e del due per mille dell’IRPEF, seguendo le specifiche tecniche delineate negli Allegati A e B del nuovo provvedimento dell’Agenzia delle entrate.

 

I sostituti d’imposta che offrono assistenza fiscale sono obbligati a trasmettere telematicamente i dati relativi ai modelli 730-4, sia direttamente che tramite intermediari abilitati. È fondamentale che queste operazioni siano eseguite secondo le specifiche tecniche stabilite, per garantire la corretta elaborazione delle dichiarazioni e il rispetto delle normative fiscali vigenti.

 

L’Agenzia delle entrate rende disponibili i risultati contabili della dichiarazione 730 precompilata ai sostituti d’imposta che hanno comunicato la sede telematica dove ricevere il flusso contenente i risultati stessi.

Qualora non sia possibile fornire al sostituto d’imposta il risultato contabile della dichiarazione 730 precompilata, l’Agenzia deve provvedere a darne comunicazione al contribuente mediante un avviso nell’area riservata del sito web istituzionale nonché mediante la trasmissione di un messaggio di posta elettronica all’indirizzo e-mail fornito dal contribuente, al fine di ricevere eventuali comunicazioni relative alla propria dichiarazione 730 precompilata.

Qualora, invece, il sostituto d’imposta che riceve il risultato contabile della dichiarazione 730 precompilata non sia tenuto all’effettuazione delle operazioni di conguaglio, il sostituto stesso deve comunicare in via telematica all’Agenzia delle entrate, tramite un’apposita funzionalità disponibile sul sito dei servizi telematici dell’Agenzia, il codice fiscale del soggetto per il quale non è tenuto ad effettuare il conguaglio. Di conseguenza l’Agenzia delle entrate provvede a darne comunicazione al contribuente.

 

Il documento stabilisce anche che i CAF e i professionisti abilitati possono conservare in formato elettronico le annotazioni riportate sui modelli cartacei 730-3/2025, a condizione che seguano le specifiche tecniche indicate.

 

È previsto che eventuali correzioni alle specifiche tecniche siano pubblicate sul sito dell’Agenzia delle entrate, assicurando così un aggiornamento continuo delle procedure da seguire.

 

Riammissione alla Rottamazione-quater: la procedura

L’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha informato sull’apertura del servizio per presentare la domanda di riammissione alla Rottamazione-quater, come stabilito dalla Legge n. 15/2025, che converte il decreto Milleproroghe (Agenzia delle entrate-Riscossione, comunicato 11 marzo 2025).

Questa misura si rivolge ai contribuenti che, al 31 dicembre 2024, avevano piani di pagamento decaduti dalla Definizione agevolata, consentendo loro di presentare una nuova richiesta di riammissione entro il 30 aprile 2025

 

Per essere riammessi alla Definizione agevolata è necessario presentare la domanda, entro il 30 aprile 2025, esclusivamente con modalità telematiche e utilizzando il nuovo servizio “Riammissione Rottamazione-quater” disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione.

La procedura di riammissione presenta differenze significative a seconda che venga effettuata dall’area riservata o dall’area pubblica del sito.

Accedendo all’area riservata con credenziali personali (Spid, Cie o Cns), il contribuente può effettuare la richiesta in modo più diretto, senza necessità di allegare documentazione di riconoscimento. In questa sezione, il servizio consente di selezionare automaticamente le cartelle e gli avvisi da includere nella domanda, facilitando così il processo di scelta e indicando il numero di rate per il pagamento. Al contrario, la richiesta effettuata tramite l’area pubblica richiede una compilazione più dettagliata del form online. È necessario inserire il numero della Comunicazione delle somme dovute, ricevuta in precedenza, e specificare il numero delle cartelle o avvisi per cui si richiede la riammissione.

 

Successivamente è necessario indicare in quante rate si intende effettuare il pagamento:

  • in un’unica rata, entro il 31 luglio 2025

  • oppure

  • fino a un numero massimo di dieci rate consecutive, di pari importo, con scadenza, rispettivamente, le prime due, il 31 luglio e il 30 novembre 2025 e le successive, il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre degli anni 2026 e 2027.

Oltre ciò bisogna inserire un indirizzo email dove sarà inviata la ricevuta della domanda e allegare la prevista documentazione di riconoscimento.

 

Dopo la conferma, il servizio informa che l’invio della richiesta è andato a buon fine, trasmettendo una email con un link da convalidare entro 72 ore.

 

Infine, l’Agenzia delle entrate-Riscossione è tenuta a inviare, entro il 30 giugno 2025, una comunicazione ai contribuenti che presenteranno la suddetta richiesta di riammissione, contenente l’ammontare delle somme dovute e i moduli di pagamento predisposti in base al piano di rateizzazione scelto dal contribuente al momento della domanda.